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SPORT
09/03/2016

Polisportiva M Bari, Basket giovanile: Cose che non dovrebbero succedere

 

Per qualsiasi sportivo la partita, il confronto con l'avversario, è il momento cardine della propria attività: è in partita che si possono valutare i progressi effettuati, l'efficacia del lavoro svolto in allenamento, la propria capacità di reggere mentalmente la pressione di un errore commesso o di un gesto tecnico ben compiuto. Ma, soprattutto, è in partita che si prova quell'adrenalina della sfida, quella voglia di dare il massimo, quel desiderio di dimostrare quello che si vale che sono l'essenza dello sport. Che si vinca o che si perda conta fino ad un certo punto: quello che conta sul serio è esserci. È per questo che è davvero un peccato che a capirlo, sabato scorso in occasione della seconda giornata del campionato giovanile di basket CSEN, siano stati solo in quattro del gruppo di oltre quindici ragazzi della Polisportiva M Bari, i quattro che hanno fatto di tutto per presentarsi ed esserci nella sfida che li vedeva opposti al Modugno presso la palestra dell'istituto tecnico "Lenoci" di Bari. Gli altri invece non hanno capito quale occasione hanno perso. Quella di divertirsi con lo sport innanzitutto. Ma anche quella di imparare cosa è il rispetto. Verso gli altri, gli arbitri, gli avversari, i propri allenatori, i propri compagni. Verso se stessi, i propri sacrifici, i propri allenamenti, le proprie passioni. Non esserci significa non rispettare tutti questi valori. Non è accettabile. Per la cronaca la partita si è svolta ugualmente con l'aiuto degli amici prima che avversari del Modugno che hanno "prestato" due giocatori alla Polisportiva M Bari per completare la squadra. E i ragazzi del club arancio-blu, i pochi che si sono presentati, hanno anche fatto una gran bella figura, pur perdendo per 43-30. Ma questa è tutta un'altra storia.